Le prime testimonianze storiche risalgono al V–IV secolo a.C., un periodo cruciale in cui nuovi centri abitati nascevano o si sviluppavano nei dintorni. È molto probabile che Torre sia sorta come postazione strategica e difensiva della vicina città di "Uria".
Il territorio del feudo si rivelò particolarmente ricco e produttivo, tanto da attirare l'interesse degli oritani per l’abbondanza dei raccolti. Questa fertilità fu forse uno dei motivi per cui Torre venne soprannominata il “Granaio di Uria”.
I primi insediamenti rurali umani—tra cui Crepacore, Tubiano, San Giacomo, Sorboli e Galesano—si svilupparono nelle aree collinari. Durante l’epoca romana cominciarono a prendere forma i villaggi nelle valli, che nei secoli successivi si trasformarono in articolate strutture agricole chiamate masserie, centrali per la vita economica e sociale del tempo.
Con l’arrivo dei Normanni, e successivamente degli Svevi e degli Angioini, Torre conobbe un’espansione significativa fino a diventare un nucleo abitato strutturato. Come accadde ad altri centri della zona, Torre subì vari attacchi che compromisero le infrastrutture, accompagnati da difficoltà di natura amministrativa.
È durante il Rinascimento che Torre acquisì un ruolo di rilievo nel contesto territoriale, anche grazie alla presenza di numerose personalità di spicco che operarono in ambiti importanti.
POMPEO VITA (1808 - 1863): sacerdote, fu emerito scienziato, ottimo scrittore ed insegnante del Principe ereditario Francesco II, figlio di Federico II. Rettore al Regio Collegio di San Carlo a Mortelle, pubblicò gli "Elementi di Geografia" con proprio atlante e lasciò molti componimenti in versi ed in prosa per lo più persi in quanto inediti.
Nel 1901, l'architetto Ferdinando Campasena creò il progetto del palazzo municipale di Torre Santa Susanna, il cui completamento nel 1908 segnò l'apice della sua creatività. I lavori, affidati al costruttore Angelo Debaris dopo un'accurata selezione tramite gara d'appalto, durarono dal 1904 al 1908.
Durante la sua realizzazione, il comune era governato dal Sindaco Nicola Chiarelli, coadiuvato dal segretario comunale Eugenio Carella. Il palazzo sorse su terreni appartenuti alla famiglia Chiarelli, con coinvolgimento di altri proprietari espropriati come i signori Raffaele Pizzignaco, Cesario Orlando, gli eredi Profilo e il Beneficio di Sant’Antonio.
La facciata principale del palazzo si affacciava su Via Osanna, successivamente rinominata Piazza Umberto I in onore del Re ucciso a Monza. L'edificio, oltre a rappresentare un simbolo di prestigio per la comunità, fu uno dei primi municipi del Novecento nella zona, suscitando grande orgoglio tra i cittadini di Torre Santa Susanna.
Si presenta una passeggiata organizzata per mostrare i monumenti e luoghi sconosciuti del territorio di Torre Santa Susanna. Intervista realizzata da IdeaRadio all'avvocato Raffaele Misseri che è stato promotore nel 2024 di un' iniziativa per mostrare luoghi nell'agro della cittadina e far conoscere anche l'evoluzione extra urbana di Torre Santa Susanna prima della sua nascita come centro urbano.
Castello dei Conti Filo: imponente e severo maniero, racchiuso tra due torrioni sopravanzati, contornato di merli, presenta al centro della facciata un portale a bugnato sormontato dallo stemma dei Conti Filo che, attraverso un vestibolo, conduce nel vasto cortile da cui si può accedere nel resto degli ambienti: il salone delle decime, che conserva ancora alcuni interessanti medaglioni affrescati sul soffitto a botte, la fossa granaria sotterranea, le scuderie, ora trasformate in un vero e proprio museo, la cappella gentilizia dove si conserva l’unico altare barocco in legno di tutta la Provincia, e l’ingresso allo scalone che conduce al piano nobile, dove si susseguono stanze e saloni magnificamente arredati.