Sulle antiche dune fossili formatesi circa un milione di anni fa, dove un tempo sgorgavano numerose sorgenti, si erge luminosa la città di Oria. Questo territorio, ricco di risorse naturali, fu particolarmente adatto allo stanziamento umano, attirando gruppi di pastori dediti alla transumanza, sia a breve che a lungo raggio. Le prime tracce di presenza umana risalgono al periodo compreso tra il Paleolitico medio e il Neolitico, ma è nel pieno dell’età del Bronzo che nasce il primo insediamento stabile sulla collina più alta.
Nel tempo, su questo stesso rilievo si sono succedute diverse civiltà: quella messapica, poi l’epoca romana e infine il periodo medievale, ognuna delle quali ha lasciato importanti testimonianze architettoniche e urbanistiche. Dell'antica Oria rimangono visibili resti di edifici e numerose sepolture, i cui preziosi corredi sono oggi custoditi nel Museo Archeologico di Manduria (M.A.M.).
Il simbolo più rappresentativo del periodo medievale – e dell’intera città – è il maestoso Castello Normanno-Svevo, che domina la scena dall’antica acropoli dei Messapi. Inoltre, tra il V e il XVII secolo, il centro storico fu la culla di una vivace comunità ebraica. Di particolare rilievo sono la Basilica Cattedrale, edificata sopra la cripta dell’Arciconfraternita della Morte, e il suggestivo Giardino dei Celestini, immerso nel verde del Parco Montalbano.
Si vedono diverse immagini riprese da un pilota americano che ci mostrano sia come si organizzavano le missioni aeree, ma anche la comunione fra i soldati statunitensi e i cittadini del luogo quando avevo del tempo libero, particolare interessante si vede quando vanno a conoscere una famiglia che abitava in una masseria del territorio fra Manduria e Oria, oggi scomparsa.