Erchie trae le sue origini dall’antica città di Erculea, situata a meno di quattro chilometri di distanza, che fu devastata e poi abbandonata a causa delle frequenti incursioni barbariche. Ancora nel 1678, si potevano osservare resti delle sue strutture. Prima della diffusione del Cristianesimo, il culto di Ercole—conosciuto dai Greci come Eracle—era molto diffuso, soprattutto tra i Romani. Dopo la distruzione della città, i suoi abitanti sopravvissuti si rifugiarono in un insediamento vicino, nato attorno a un luogo di culto e alle sue cripte. Questo villaggio prese il nome dell'antico centro, che col tempo si trasformò in Erchie. Non sorprende che nello stemma del comune sia raffigurato Ercole nell’atto di spezzare una colonna.
Chiantare bbarracca e bburattini
L’espressione è tratta dal teatro delle marionette. Il burattinaio, quando non riusciva più a divertire il pubblico, per non annoiare, chiudeva il sipario e andava all’osteria.
In località Padreterno a circa 1km dal centro di Erchie vi è ubicata l’antica Grotta Messapica denominata dell’Annunziata. Costruita tra il V- IV secolo a.C. durante appunto il periodo messapico. Fu rifugio dei monaci Basiliani tra il X e XI secolo d.C.
La leggenda più conosciuta e famosa inerente al paese di Erchie è sicuramente quella legata al culto di Santa Lucia. Nel XI secolo il generale bizantino Giorgio Maniace traslò le Sacre spoglie della Santa da Siracusa a Costantinopoli, come dono per l’imperatrice Teodora. Durante il viaggio approdò nella boscaglia oritana, vicino ad Hercle, qui presso la grotta dell’Annunziata vivevano i monaci basiliani, i quali trasformarono l’avvallamento in una cappella. Nel corso dei secoli la cappella fu abbandonata, finché nel 1500, secondo la leggenda, durante un periodo di grave siccità, un vaccaro inseguendo una mucca che si era allontanata, la trovò che beveva da una fonte zampillante e in prossimità di essa c’era proprio il quadretto della Santa. Gli Ercolani lo recuperarono ed edificarono un Tempio nel luogo del ritrovamento.